Associazione dei castanicoltori della Svizzera italiana

Casella postale 112
CH – 6947 Vaglio
Tel: +41 76 221 22 98
Email: associazione.castanicoltori@gmail.com

Segretariato: Paolo Piattini, EcoControl SA Lugano (0041 76 221 22 98)
Budget e gestione progetti: Giorgio Moretti (presidente), Sezione forestale, Ufficio della selvicoltura e Demanio (091 814 36 61, 079 472 58 03)
Giornate pratiche: Carlo Scheggia, Ing. forestale, Uff. forestale del 6° circondario (091 815 93 11, 079 472 58 32)
Raccolta di castagne: Alberto Sassella, Ing. agronomo (091 858 21 62, 079 375 65 90)
Stand espositivo: Gianfelice (Kiko) Biaggi
Contatto Cantone Grigioni: Luca Plozza, Ing. forestale, Ufficio forestale Grigioni centrale Moesano (091 827 25 13 e 079 475 52 31)
Contatto Sezione agricoltura: Diego Forni, Ufficio dei pagamenti diretti, Sezione dell’agricoltura (091 814 35 60)
Unione Contadini Ticinesi: Sem Genini, Segretario agricolo (091 851 90 99)

Un sistema agroforestale al passo coi tempi

La selva castanile è stata per molti secoli la base di sussistenza del mondo rurale ticinese. Un sistema agroforestale del quale si sfruttava tutto: il legno come materiale da costruzione, paleria, carburante; il fogliame come strame e foraggio; i frutti per l’alimentazione umana e animale; la cotica erbosa del sottobosco come pascolo o prato. Poi la stessa industrializzazione, che negli anni Quaranta ha portato alla rivoluzione verde in agricoltura, all’esodo rurale e all’abbandono delle selve, ha causato una forte perdita di superficie agricola sul fondovalle. Per poter aumentare la propria superficie foraggiera, diverse agricole hanno così ricominciato a interessarsi alla gestione delle selve castanili, contribuendo in questo modo alla creazione del sistema agroforestale moderno.

Dal bosco alla selva – la procedura di recupero

Non tutti i castagneti si prestano a un recupero. Per poter procedere in questa direzione bisogna che nella selva castanile siano ancora visibili alcuni tratti del passato (per esempio gli alberi innestati).

Su questa mappa (scarica il documento pdf – 22MB) potete trovare le selve castanili censite dalla Sezione forestale in un apposito catasto elaborato tra il 1994 e il 1999, in cui figurano quelle potenzialmente interessanti per un recupero.
Una volta individuata una selva adatta a un possibile recupero, l’agricoltore o l’agricoltrice dovrebbero prendere contatto con l’Ufficio forestale, i proprietari e gli altri interlocutori (Comune, ente turistico, eccetera), i quali potrebbero essere interessati al lavoro di recupero .

A questo punto le parti interessate creano l’ente di progetto e impiegano un progettista (spesso l’Ufficio forestale) per svolgere uno studio di fattibilità. Questo viene valutato dalla Sezione forestale cantonale, affinché si possa accedere ai sussidi cantonali-federaliforestali (circa la metà dei costi totali) per il recupero della selva. Con i contributi del Fondo Paesaggio Svizzero, si arriva di solito a una copertura dei costi pari al 90%. I costi residui rimangono a carico del promotore.

La selva recuperata e presa in gestione da un agricoltore può essere riconosciuta dalla Sezione dell’agricoltura quale superficie agricola utile. La selva curata sottostà alla Legge federale dell’agricoltura, senza però perdere il proprio status di zona boschiva; essa dovrà pertanto continuare a rispettare la Legge federale sulle foreste, che prescrive per esempio il divieto assoluto di concimazione.

La gestione agricola

I compiti del gestore per accedere ai pagamenti diretti generali sono i seguenti:

  • Eliminazione dei rami al suolo
  • Eliminazione dei succhioni
  • Recupero di almeno 50% del fogliame ed eliminazione parziale dei ricci
  • Sfalcio o pascolo della cotica erbosa (almeno uno sfalcio entro il 30 settembre)
  • Semina della cotica erbosa nel caso di copertura del suolo inferiore al 50% (eccetto selve in pietraie).

Secondo l’Ordinanza dei pagamenti diretti (OPD) una selva dà diritto ai seguenti sussidi federali:

  • Contributo di superficie di base e supplemento per le colture perenni (art. 27 OPD)
  • Contributo di declività generale (art. 35 OPD)
  • Contributo per gli alberi da frutto ad alto fusto (art. 54 OPD)

Se la densità degli alberi permette lo sviluppo della cotica erbosa alla pari di un prato, l’azienda potrà sfruttare la zona senza alberi come un prato estensivo o poco intensivo, avendo così diritto a un contributo per la compensazione ecologica (art. 44 e 46 OPD).
Qualora i prati e la selva dovessero adempiere i criteri della qualità ecologica o di un progetto d’interconnessione, possono essere cumulati pure i contributi per la qualità ecologica e per l’interconnessione (OQE, RS910.14).

Dossier documentario su “Il castagno in Ticino” (Sistema bibliotecario ticinese)

Contratto d’affitto per selve castanili da scaricare