Venerdì 14 novembre, all’interno del rapporto agricolo è stato pubblicato un articolo che riporta gli ottimi risultati ottenuti dal progetto, inserito nel programma sulle risorse, condotto in Ticino per il risanamento da Stafilococco aureo genotipo B (SAGB), l’agente patogeno responsabile della maggior parte delle mastiti bovine in Svizzera. Per risanare tutte le aziende partecipanti sono bastati 21 mesi rispetto ai 36 previsti, è stato macellato un numero esiguo di capi e i costi sono stati inferiori al previsto.
Nel Rapporto agricolo 2019 dell’UFAG, è stato incluso anche un video che riporta i primi notevoli risultati del progetto di risanamento da Stafilococco Aureo Genotipo B (SAGB), condotto sulle vacche da latte in Ticino:
Le perdite economiche causate dalle mastiti in Svizzera sono stimate a 130 milioni di franchi all’anno. MA, oltre a un guadagno economico, un progetto di eradicazione riduce l’impiego di antibiotici, migliora la sicurezza alimentare e anche il benessere degli animali.
I risultati più aggiornati del progetto sono stati presentati dal Veterinario cantonale Luca Bacciarini a Lucerna sabato scorso, in una conferenza stampa a Suisse Tier, alla presenza dei principali finanziatori. Stephan Hagenbuch, direttore di Swissmilk, ha detto che “dà soddisfazione sapere che un progetto in cui si è investito abbia ottenuto dei risultati così buoni“. Katharina Stärk, dell’Ufficio della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV) ha invece sottolineato come “per estendere il progetto di risanamento all’intero territorio nazionale è ora necessario far arrivare le testimonianze degli allevatori che hanno risanato le proprie aziende a tutti gli allevatori svizzeri“. Gli Uffici federali continueranno a dare il loro sostegno, ma ora è necessario che tutti gli attori della filiera si mobilitino. Meinrad Pfister, presidente della commissione allevamento animale dell’USC ha elogiato il progetto, sottolinenando però quanto sia difficile convincere gli allevatori a parteciparvi. “È importante partire da una zona geografica ben definita, dal piccolo, per mostrare a tutti che il progetto funziona e poi allargare questo piccolo cerchio il più possibile“. Ha ricordato la sua esperienza con la polmonite enzootica e l’actinobacillosi nei suini: i tempi necessari per sensibilizzare e convincere gli allevatori e tutte le difficoltà del caso. Soltanto a posteriori tutti quanti erano concordi nell’ammettere i benefici di un progetto di eradicazione. Ha quindi sottolineato come l’Unione Svizzera dei Contadini sostenga il progetto di risanamento da SAGB e che “vale senz’altro la pena portarlo a livello nazionale“.
Come testimonia l’allevatore Moreno Croce, gestore di una delle più grandi aziende agricole con vacche da latte del Cantone, “Il consumo di antibiotici ora è inferiore, la qualità del altte migliora grazie al minor numero di cellule e la produzione lattiera per vacca nettamente maggiore” (Rapporto agricolo 2019). Positive anche le impressioni registrate dall’azienda di Daniele Corti, che però non nasconde i suoi timori soprattutto legati al futuro “Poiché detengo principalmente animali della razza pezzata, devo comprare animali anche da altri Cantoni. Lì purtroppo non si svolgono volentieri i test“. Nel caso in cui il progetto di eradicazione non venisse esteso all’intero territorio nazionale, l’agente patogeno potrebbe infatti ricomparire.
In attesa dei risultati del lavoro di dottorato di Michael Vaccani, che forniranno dati dettagliati sulla riduzione dell’impiego di antibiotici e sui miglioramenti qualitativi e quantitativi della produzione lattiera. Il team diretto da Lorenzo Sesso, sotto la supervisione dell’Università di Berna, oltre a continuare la sorveglianza attiva nelle vacche in Ticino, ha intenzione di condurre uno studio preliminare per determinare i livelli di prevalenza dello Stafilococco aureo genotipo B nelle dieci aree di produzione di latte della Confederazione. Stephan Hagenbuch, da parte sua, si è messo a disposizione per coinvolgere le dieci società regionali di produzione lattiera.
Per leggere l’intero contributo realizzato da Sabine Vögeli e Dennis Pisoni dell’Ufficio federale dell’agricoltura: www.rapportoagricolo.ch/
Da Agricoltore Ticinese Nr. 48 di venerdì 29 novembre,
CB