Da Agricoltore Ticinese Nr. 51-52 di venerdì 20 dicembre 2019:

La Sezione dell’Agricoltura del Dipartimento delle finanze e dell’economia (DFE) e l’Interprofessione della Vite e del Vino Ticinese (IVVT) commentano congiuntamente i risultati della vendemmia 2019. Buona la qualità e i quantitativi.

Stagione viticola
Grazie alle condizioni termiche il germogliamento è stato precoce. Le temperature fredde di maggio hanno poi rallentato lo sviluppo vegetativo. La fioritura è apparsa in ritardo ed è stata lunga a causa del clima piovoso e poco soleggiato, ma il tasso di allegagione è stato buono. Le scarse precipitazioni di giugno e luglio non hanno precluso lo sviluppo degli acini. Nella maggior parte dei vigneti la produttività è stata abbondante. Il ritardo fenologico accusato in maggio non è più stato recuperato. Dopo un luglio abbastanza secco (soprattutto nel Sottoceneri) in agosto vi sono state alcune precipitazioni importanti in quasi tutto il Cantone, tranne che nella parte meridionale. Fortunatamente, verso la seconda decade di settembre, il tempo si è fatto più secco con giornate di nuovo più calde, soleggiate e ventilate, le quali hanno permesso, abbastanza lentamente, di raggiungere a fine mese un’ottimale maturazione tecnologica, ma anche fenologica, delle uve.

Buona quantità e qualità
Come indicato sopra, la maturazione delle uve è stata ottima e anche i quantitativi sono stati di tutto rispetto, con un 10% di produzione in più rispetto allo scorso anno e alla media decennale per quanto attiene al Merlot. Con una media di 21,4 Brix (89,2 Oe) ci si posiziona leggermente sotto alla media dello scorso anno (-0.2 Brix), ma sempre ancora al di sopra della media decennale (+0.3 Brix). Si ricorda che la media determinante per i prezzi (vedi sotto) non è identica a quella di tutte le uve, perché vengono escluse dal calcolo le uve non potenzialmente DOC.

Le prime uve (bianche) sono state raccolte alla fine della seconda decade di agosto, mentre le ultime americane a inizio novembre.

Prezzi
Da ormai diverso tempo si parla di un mercato stagnante per i vini svizzeri. I vini ticinesi, purtroppo, non sono al riparo e per dare un sostegno alle vendite, l’Interprofessione ha deciso di aggiustare la scala prezzi: pertanto, dal prezzo di partenza di 415 chf. al quintale, è stato dedotto il 4% a sostegno delle vendite e, come da accordo raggiunto in giugno tra i produttori e i trasformatori, è stato introdotto un ulteriore malus ai quantitativi raccolti nella vendemmia 2019 rispetto alla media di raccolto decennale. Risulta quindi che, con una produzione di +10% di uva rispetto alla media decennale, il prezzo delle uve è diminuito dell’8% e risulta quindi che ad una gradazione media delle uve Merlot, segnatamente 21,0 Brix (87,4 Oe), il prezzo base per quest’anno è di chf. 365.20 al quintale.

Il valore globale della vendemmia 2019 è quindi stimato in 26 milioni di franchi svizzeri, ciò che corrisponde a meno 6% rispetto allo scorso anno e meno 3% rispetto alla media dei dieci anni precedenti. Questo calo, visto che la produzione è stata superiore, è dovuto al declino dei prezzi.

Andrea Conconi